La scelta della caldaia

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La scelta della caldaia deve essere fatta sulla base delle esigenze termiche dell'utenza considerato il reale fabbisogno di calore.

Il dato viene calcolato da un professionista qualificato secondo una metodologia descritta dalle relative norme UNI, tenedo in considerazione le caratteristiche costruttive del fabbricato (materiali, coibentazione, posizione delle stanze), la destinazione d'uso, l'esposizione e l'ubicazione.

Particolarmente importante risulta evitare di sovradimensionare la potenza della caldaia rispetto al fabbisogno energetico dell'edificio fatto che, soprattutto durante le stagioni intermedie, provoca eccessive soste del sistema, causando sensibile riduzione del rendimento termico e aumento del rischio di formazioni di condense. La condensa, a sua volta, pregiudica la durata della caldaia stessa.

Stabilito il fabbisogno termico dell'edificio, occorre scegliere la potenza della caldaia da installare. Questa dipende dal fabbisogno, ma anche dal combustibile utilizzato. Il potere calorico inferiore infatti è caratteristico della specie legnosa utilizzata e soprattutto del suo contenuto di umidità.

Nell'impossibilità di utilizzare sempre legno con poca umidità, è opportuno fare i conti pensando ad un contenuto di umidità più elevato (maggiore di 25%), da cui l'opportunità di un leggero sovradimensionamento della caldaia.

Rispetto alle caratteristiche tecniche di un edificio, è utile sapere che una abitazione ben coibentata può richiedere anche metà del calore di una abitazione "normale", a vantaggio della riduzione della potenza della caldaia con conseguente riduzione dei consumi e dell'impegno per la gestione.

Definizioni:

  • Potere calorico (pc): esprime la quantità di calore prodotto da un kg di combustibile
  • Potere calorico superiore (pcs): pc che comprende il calore ceduto durante la condensazione dell'acqua vaporizzata nella combustione
  • Potere calorico inferiore (pci): pc che non comprende il calore di condensazione
  • pci assoluto: pci espresso rispetto all'unità di peso
  • pcs assoluto teorico: equiparabile al pci del legno in condizione di completa secchezza (situazione irraggiungibile nella realtà quotidiana)
  • pci effettivo: si riferisce al potere calorico del legno in condizioni normali di umidità (poco meno del 20% calcolato sull'umido)
  • Peso specifico: esprime la densità di un materiale ovvero il peso dell'unità di volume, in questo caso il peso di un mc di legno
  • pci specifico: rappresenta il potere calorifico dell'unità di volume, ovvero il calore prodotto da 1 mc di legno
  • anidro: condizione di completa assenza di umidità, praticamente irraggiungibile in natura
  • peso umido: peso del legno in condizione di umidità "tal quale".

Accumulatore di calore

Alla caldaia è bene abbinare un accumulatore di calore (puffer) che è un contenitore, di capienza variabile (500 - 2000 litri e oltre), ben coibentato esternamente e opportunamente costruito per immagazzinare acqua calda prodotta dal generatore (caldaia) quando il calore, momentaneamente non viene richiesto dall'utenza.

E' una soluzione tecnica molto diffusa nei paesi di lingua tedesca, particolarmente avanzati in questo campo. Il volume dell'apparecchio deve essere dimensionato in rapporto alla potenza del generatore (approssimativamente 25 litri d'acqua per ogni Kw di potenza utile della caldaia).

I vantaggi dell'adozione dell'accumulatore ricadono sia sui comfort del sistema, in quanto la distribuzione del calore diventa maggiormente programmabile e continua, sia sulla sua efficienza e durata, riducendo le frequenti soste e riavviamenti, negativi per il rendimento termico e la formazione di condense nel percorso fumi.

Alcuni accumulatori sono in grado di accogliere l'acqua calda prodotta da più generatori (pannelli solari) o servire utenze diverse (bollitore per acqua sanitaria, pannelli radianti, ecc). Indicativamente i prezzi di un accumulatore oscillarno dai 500,00 Euro per un serbatorio da 500 litri dino a 4.000 Euro per uno da 5.000 litri.

Osservando i paesi all'avanguardia in questo campo, si nota in particolare che l'adozione di un accumulatore termico nel circuito idraulico eleva ulteriormente il rendimento del sistema e incrementa sensibilmente la longevità del generatore e il suo comfort di prestazione con positivi risvolti anche dal punto di vista ambientale.

L'accumulatore ha lo scopo di immagazzinare il calore prodotto dal generatore durante una carica di legno quando non è più richiesto dall'utenza, per restituirlo in un secondo momento, alla necessità. In questo modo si raggiungono diversi risultati positivi:

- Si evita lo spreco di carburante durante le soste tecniche e le fasi di riavviamento dei generatori;
- la combustione viene mantenuta più a lungo alle condizioni ottimali di aria con molteplici vantaggi: minimizzazione delle condense nel circuito fumi, riduzione delle emissioni nell'ambiente, riduzione della necessità di manutenzione straordinaria all'impianto.

- pronta erogazione del calore immagazzinato;
- minore quantità di legno consumato
- minore numero di carichi giornalieri

L'installazione di un accumulatore termico rende il sistema utilizzabile anche nella stagione estiva per la produzione di acqua sanitaria immagazzinando periodicamente il calore prodotto una tantum dal sistema.

Inoltre, gli accumulatori forniscono l'eventuale integrazione del calore prodotto dai generatori di calore a legno con quello ottenuto da pannelli solari, pompe di calore, o altri sistemi alternativi.

Locale caldaia

La normativa vigente prescrive un apposito locale caldaia per i generatori di calore con potenza nominale al focolare maggiore di 35 kW. Il locale deve essere provvisto di tutte le disposizioni antincendio e dotato di apertura verso l'esterno di adeguate dimensioni per garantire un ricambio d'aria sufficiente, considerato l'ossigeno consumato nella combustione. Si consiglia anche per i generatori di potenzialità ridotta di seguire le stesse indicazioni.

Per caldaie di potenza superiore ai 116 kW è necessario il rilascio del Certificato di Prevenzione da parte dei Vigili del Fuoco.

Informazioni tratte da: "L'utilizzo del legno come fonte di calore"
Regione Piemonte: Assessorato all'Ambiente, Agricoltura e Qualità Direzione Tutela e Risanamento ambientale

A cura di Ipla, Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente