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  • Oggetto: "Re: Nunnauuni o Tulikivi?" di Paolo Boaglio del 20/09/2008, 16:05
    Ciao Matteo,
    ...personalmente ti posso dire che le capacità delle due aziende si assomigliano molto. In origine, addirittura erano la stessa cosa: controversie varie, pare, abbiano portato a scindere il grande produttore di stufe in pietra ollare ed a far nascere Tulikivi e Nunnauuni! Figurati che le cave della pietra ollare delle due aziende sono una affianco all' atra!

    Quindi, dal punto di vista pratico e tecnico le differenze sono ridotte.

    Tulikivi è indiscutibilmente un marchio noto, che in Italia è approdato precedentemente ed ha sempre speso tanto per il marketing, il design e l' innovazione e queste cose si sa che tocca pagarle; ciò giustifica gli alti costi tulikivi.

    Nunnauuni in Italia è arrivata dopo...a volte pare addirittura aspettare gli esperimenti tulikivi per poi capire dove porre i suoi miglioramenti e dove mantenere la tradizione. Nunnauuni così facendo, per una serie di espedienti, il possedimento di numerose cave in pietra ollare, di differenti tipi in Finlandia, riesce a contenere dei prezzi inferiori.

    Accumulo termico, rilascio di calore e quindi irraggiamento funzionano allo stesso modo per entrambi i marchi.

    Esistono a mio avviso delle differenze interessanti nei materiali utilizzati.

    Tulikivi ha una camera di combustione per lo più delle volte in refrattario. Rilascio più immediato del calore durante la combustione, ma maggiore manutenzione e meno accumulo di calore soprattutto in un punto così importante.

    Nunnauuni continua tutt'ora ad avere la camera di combustione in pietra ollare, perciò oltre ai pregi sopra citati, ci tengo a far notare che la pietra da loro utilizzata nelle camere di combustione è stata inserita per ben 28 volte in un forno a 1000° C ed una volta rovente(rossa), buttata in acqua fredda a 20°C circa...la pietra della camera di combustione Nunnauuni per ben 28 volte non ha subito la benchè minima alterazione o incrinazione! Ha resistito senza subire danni ad altre prove della normativa tedesca come resistere per più di dieci ore alla sollecitazione costante di 700°C. Insomma la nunnauuni ha un prodotto all' interno della camera di combustione alquanto invidiabile effettivamente.
    La differenza che comporta caratteristiche simili nelle pietre delle due aziende sono le quantità di talco, magnesite, allumina presenti nelle pietre, ovverosia le proprietà che fanno la differenza nelle capacità termiche...da un punto di vista di accumulo termico ci sono delle differenzze infinitesimali invece tra Tulikivi e Nunnauuni.

    C'è da dire che con una camera di combustione simile la nunnauuni è riuscita a sviluppare un sistema di cobustione della legna tale da recuperare più calore possibile ed una pulizia dei fumi davvero notevole. Fattore non di poco conto a mio avviso.

    Le stufe tulikivi sono a dei livelli davvero alti di design e buona cura del particolare, ammetto che non stravedo per la tonalità della pietra ollare tulikivi, così scura e la venatura così pronunciata " quasi a ragnatela" (ma questo è un gusto personale...).
    La nunnauuni arriva un anno e mezzo in ritardo, tendenzialmente con le innovazioni di disegno, ma ho sbirciato su un sito finlandese: credo che a breve usciranno dei modelli della nunnauuni dal design davvero rivoluzionario.

    Questo è quanto so...spero di non aver fatto troppa confusione!


    A presto...

    Paolo

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Messaggi di risposta:

Re: Re: Nunnauuni o Tulikivi? di Valerio del 07/06/2010, 12:51
Salve,
non seguo molto questo sito... ma tramite alcune ricerche ho seguito questo link e mi è capitato di leggere questo post sulle differenze tra le aziende finlandesi, produttrici di stufe in pietra ollare.
Siccome lavoro nel settore, posso dire di conoscere bene queste aziende ed i loro prodotti (essendo stato in visita presso le fabbriche in finlandia).

Tutto ciò che Lei ha scritto a livello tecnico su una azienda in particolare, lo si trova scritto sui loro cataloghi, e mi dispiace dirLe, che la società per i diritti dei consumatori finlandesi, proprio nel 2008, ha chiamato in causa quell'azienda per pubblicità non veritiere e concorrenza scorretta, facendole pagare una salatissima multa.

La pietra come dice Lei è uguale, ed è una ovvia conseguenza della vicinanza delle 2 cave. La camera di combustione in pietra ollare, è comune sui due prodotti, tranne che un' azienda ha deciso di proteggerla con della ceramica refrattaria, perchè negli anni si usura. Punto. Non c'è nessuna differenza di accumulo o rilascio del calore.

Lo chieda ai clienti Nunnauuni che si rivolgono a Tulikivi per effettuare quella modifica sulle loro stufe "cotte".
E poi una curiosità.... xchè sollecitare per ben 28 volte lo sbalzo termico di un materiale se poi effettivamente non si notano variazioni nel materiale?
Se la pietra è la stessa (le cave sono confinanti)... perchè un' azienda dovrebbe avere pietra più bella o più resistente? Non capisco.

Le vere differenze sono come giustamente lei ha detto il Design, e in più lo sviluppo del prodotto a livello di combustione e di versatilità, la gamma di modelli, la compatibilità col riscaldamento dell' acqua, la tecnologia pellet ecc. ecc. ecc..
E li si può capire veramente quale delle 2 aziende è il leader, e il pioniere di questo settore: ovvero TULIKIVI

Saluti
  • Re: Re: Re: Nunnauuni o Tulikivi? di Paolo Boaglio del 12/06/2010, 17:24
    Perfetto:
    non era mia intenzione scatenare rivalità tra i due prodotti, poichè li ritengo entrambi di alto livello, so che cambiano le due camere di combustione e questo è stato appurato anche ora, come ne sono stati appurati i pro e contro in entrambi i messaggi, come so che hanno due sistemi di combustione di differente, come si diceva e viene confermato che le cave di entrambi non distano granchè...
    non so se farne una questione di una meglio dell' altra, dicevo, appunto che, in quanto ad innovazione di design e tecnica sicuramente tulikivi arriva prima, indiscutibilmente! Dicevo che nunnauuni ha dimostrato di ragionare in base alle sue conoscenze, conoscenze di settore, ed acquisire anche le novità tulikivi per poi ragionarci a suo piacimento, ovverosia tutte tecniche tradizionali d'impresa, di una qualsiasi impresa....credo siano proprio delle scelte d'impresa, una spinge a mille sull' acceleratore ed una ragiona + da "montanaro" (=un passo alla volta)...e che male c'è?parlo per entrambe le strade scelte ed intraprese...

    il livello di produzione e lavoro credo sia alto per entrambi, ho promosso una differenza che conoscevo, ciò non toglie che ENTRAMBE LE STUFE NECESSITINO DI MANUTENZIONE GENERALE, manutenzione ordinaria e cura nell' utilizzo COME OGNI COSA (anche noi uomini dobbiamo curarci)....sicuramente entrambe sono stufe che con un attento utilizzo diventano quasi immortali....quindi spiegando queste differenze a più voci credo a questo punto una persona possa fare una scelta in base alle proprie necessità/esigenze, gusti, costi, professionalità del rivenditore ed infine (soprattutto) professionalità del fumista (e qui credo che entrambe le aziende possano avere le proprie perle e le proprie mele marce)...

    Su una cosa però mi tocca dissentire, la vicinanza di una cava è geologicamente provato che non è sinonimo di eguaglianza "di pietra"...le venature e le concentrazioni di carratteristiche chimico e fisiche cambiano spesso all' interno della stessa cava, poichè prodotto (beati noi) naturale, può essere simile ma non uguale...indice del fatto che è innegabile che perlomeno alla vista le pietre delle due aziende si somigliano molto, ma cambiano almeno come gradazione di colore/tonalità, "venatura"...con questo non intendo dire quale sia meglio in quanto a resistenza termica e/o capacità termica. Ne parlo con una piccola cognizione di causa siccome provengo da una vallata in cui si estraggono pietre di differenti tipi e qualità, vallata in cui lavorare la pietra fa una buona parte dell' economia di paesi...

    In amicizia e con l' intenzione di poter essere utile alla causa delle stufe in pietra ollare evitando mere diattribe commerciali, che dovrebbero essere esuli da questo forum.
    paolo boaglio
    • Re: Re: Re: Re: Nunnauuni o Tulikivi? di Marco del 14/06/2010, 23:09
      Concordo pienamente con Paolo, su questo forum non si dovrebbe fare propaganda ma solo scambi di opinione e di esperienze, basate su una propria identità. Quindi è normale che una persona patteggi per l'una o per l'altra ( e meno male....)e non è intenzione di nessuno propagandare un azienda.
      • Re: Re: Re: Re: Re: Nunnauuni o Tulikivi? di Paolo Boaglio del 15/06/2010, 22:05
        Poi qui in Italia esistono un altro paio di aziende, quali "Geos" de "L' Artistico" e "Ollarfire". La prima sono stufe prodotte quasi solo in italia con pietra ollare brasiliana, numerosi modelli e giro fumi + camera di combustione in materiale refrattario, come per tutte quel che conta prima di tutto è il peso e queste cercano di sopperire alla mancanza di pietra ollare con molti kg di refrattario e quindi i prezzi su alcuni modelli non sono dissimili da quelli delle finlandesi, di cui sopra.
        Ollarfire è un brand che non saprei a definirne l' origine, so per certo che acquistano varie pietre dalle cave tulikivi e nunnauuni e si costruiscono la propria stufa, hanno meno scelta di modelli però.
        Conclude il ciclo la Odin azienda norvegese di stufe in pietra ollare,interamente in pietra ollare...per farla breve in attesa di notizie + adeguate dico quel che ho dedotto qui: seppur di pietra ollare la odin produce stufe molto più leggere, quindi sono facili da utilizzare posare etc, ovvio però che meno pietra abbiamo, meno capacità termica avremo e meno calore accumuleremo=rischio di dover fare una carica di legna in + (3 al giorno magari invece di 3 come per le precedenti), possibilità di scaldare ambienti + piccoli....che a volte è + comodo così....
Re: Re: Nunnauuni o Tulikivi? di michele del 09/07/2010, 15:03
sono approdato per caso in questo forum e pur essendo del settore vorrei chiarire alcune affermazioni circa la pietra ollare.

Nel mondo esistono varie siti ove si estraggono "pietra ollare", ogni sito ha caratteristiche mineralogiche molto differenti che ne caratterizzano le proprietà fisiche.

I due componenti principali che costituiscono la "pietra ollare" sono:
- il talco che varia dal 40% all'80%
- la magnesite che varia dal 50% al 15%
Il talco che si identificata in alcuni casi come "pietra ollare" ha la capacità di assorbire enormi quantità di calore e di cedere il calore di conseguenza lentamente.
Di contro la maggiore quantità di talco rende la pietra molto tenera. Comunque il grado di durezza di tutte le pietre ollari varia tra l' 1,5 e il 2 della scala Mohs, quindi tutte le pietre ollari sono "tenere" e/o facilmente lavorabili.
La magnesite rende la pietra ollare refrattaria.

Pertanto il peso di una stufa in pietra ollare è pur vero che determina la capacità di accumulo termico ma cio' dipende in gran parte anche dalla "tipicita'" della pietra stessa.

In merito al "dibattito" tra i vari brands citati personalmente identifico Nunnaunni e Tulikivi come delle stube costruite in pietra ollare similari tra di loro, con ingresso dell'aria primaria di combustione nella parte inferiore della camera stessa, cosa che non avviene nelle stube; Geos e Ollarfire sono stufe semplicemente rivestite in pietra ollare; Odin è interamente costruita in pietra ollare assemblata a secco, l'aria di combustione viene immessa dall'alto della camera di combustione come nelle stube classiche ed arde su letto di cenere.

Per sfatare miti e illusioni tutte le stufe indipendentemente dalla tipologia di materiale costruttivo consumano legna in funzione al grado di isolamento termico dell'immobile da riscaldare, pertanto dire che una stufa deve essere alimentata 1 - 2 - 3 etc volte è alle volte fuorviante per l'utente finale.

L'eccessivo peso di alcune tipologia di stufe in pietra ollare o in refrattario (stube) condiziona molto il loro posizionamento all'interno delle unità abitative sempre piu' piccole e non da ultimo qualora non venissero alimentate per due o tre giorni la cessione di calore successiva avrà tempi molto lunghi
(stessa differenza tra riscaldamento a pavimento e riscaldamento tradizionale a radiatori).

Ultimo elemento importante è la temperatura esterna della stufa che determinerà la qualità e quantità di infrarosso trasmesso per riscaldare vedi formula di Stefan-Boltzman che stabilisce la potenza totale emessa è proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura.
  • Re: Re: Re: Nunnauuni o Tulikivi? di Paolo Boaglio del 17/07/2010, 09:02
    Chapeau....non volevo ridurre ai minimi termini una dottrina esaltante e complessa come questa...

    ho, forse alleggerito e semplificato il fardello...

    condivido si che la prima grande differenza nelle pietre ollari sono quantità di talco e magnesite e...regola che vedo valere per tutti i generi di pietre/marmi...la venatura (non andrò in termini fisici o chimici, ma un buon operaio di cantiere sa quanto può essere fragile un marmo a seconda di "quanta vena ha e di com'è questa vena"....figuriamoci quand'è a contatto con certe sollecitazioni termiche), quindi torna il mio discorso iniziale: da cava a cava il prodotto cambia, può appartenere alla stessa famiglia, ma cambiano le caratteristiche fisiche e chimiche...nelle cave dalle mie parti si parla di filoni della pietra...veramente basta percorrere pochi metri per vedere pietre della stessa famiglia già molto diverse (ad esempio nelle quantità di quarzi o di mica, per quanto ci riguarda)

    Condivido su ollarfire e geos...non a caso se non ricordo male specificai le differenze...anche se di ollarfire ho visto modelli che non sono solo rivestiti, bensì con camera di combustione in pietra...

    grazie, michele, per le info su odin, anch'io ho imparato qui perchè anticipai di conoscerle poco...

    Ora sono curioso di conoscere meglio la formula di stefan boltzman.....cercherò

    A presto
Re: Re: Nunnauuni o Tulikivi? di Andrea del 24/02/2012, 00:06
Buonasera,
La camera di combustione della Tulikivi permette minor manutenzione e costi rispetto alla nunnaunni, la pietra ollare a contatto col fuoco diretto per molti anni si sgretola e sostituirla sono soldi e lavoro mentre il rivestimento in refrattario e' economico e facilmente sostituibile. Il refrattario all'interno delle camere di combustione e' un evoluzione. Basta confrontare i rendimenti e la possibilita' di utilizzare pellet senza elettrico nelle Tulikivi. Questa e' evoluzione!
  • Re: Re: Re: Nunnauuni o Tulikivi? di ValerioS del 24/02/2012, 15:36
    Concordo!!!

    Se non altro per il fatto che nessuna camera di combustione è eterna... ghisa, acciaio, vermiculite, refrattario ecc. ecc... il fuoco prima o poi erode tutto, figurati una pietra talcosa come la pietra ollare.
    Prima o poi si cuoce se a diretto contatto con la fiamma, puoi raccontare di tagliarla come vuoi, ma prima o poi la cuoci!!!!!

    Tra l'altro le tecnologie di combustione evolvendosi innalzano le temperature di combustione, per emettere fumi sempre più puliti, quindi a danno dei materiali interni delle camere di combustione.

    La soluzione più intelligente è una camera di combustione sezionata in parti sostituibili facilmente ed economicamente!!! Allora durerà anche la stufa o il camino.

    Questo discorso vale per tutte le camere di combustione chiuse di nuova generazione, ovvero dove dentro la temperatura può superare anche i 1000 gradi.