Quale energia?

  •  Segnalazione intervista all'economista Jeremy Rifkin che sostiene l'inutilità dell'energia nucleare e propone l'energia fai da te. Recensione libro sulle fonti di energia rinnovabile. Video del fisico Carlo Rubbia. del
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Pare che l'Italia abbia intenzione di intraprendere la strada dell'energia nucleare, prevedendo di iniziare la costruzione di centrali atomiche per il 2013.

A tal proposito segnalo una interessante intervista comparsa sul quotidiano online www.repubblica.it, dove l'economista Jeremy Rifkin risponde ad alcune domande del giornalista dicendo che, secondo lui, l'Italia sbaglia a seguire la strada dell'energia nucleare, in quanto il nucleare non risolve i problemi ambientali di emissione di anidride carbonica tipici dei combustibili fossili.

E' interessante notare come la soluzione energetica proposta dal professore Jeremy Rifkin è quella delle reti di energia dal basso, proposta che avevo avanzato tempo fa in questo articolo intitolato: "reti di energie".

Nell'intervista su Repubblica il professore Rifkin dice che:

"È quello che io chiamo la "terza rivoluzione industriale". Un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet".

Sono d'accordo con quanto afferma il professore. L'energia nucleare è una energia rischiosa nelle mani dei poteri forti, ma soprattutto nelle mani di poche persone che, detenendone il monopolio, possono condizionare la vita e le scelte politiche dei cittadini.

Anche l'energia proveniente dal petrolio è nelle mani di poche persone che condizionano l'andamento del mercato, ma soprattutto è nelle mani della classe politica che, attraverso il monopolio e l'imposizione fiscale, contribuisce a determinarne il prezzo e quindi a condizionarne il consumo e a controllare lo sviluppo del paese.

Una energia fatta in casa, a basso costo, misurata sulle effettive esigenze del cittadino e dell'impresa, può contribuire a liberare l'uomo, rendendolo autonomo nei suoi fabbisogni. Se poi l'energia prodotta localmente in eccesso viene condivisa attraverso una rete, allora il beneficio può estendersi anche ad altre comunità.

Con l'aumento del costo dell'energia e del petrolio si rischia di far morire di fame molte popolazioni, perché l'uomo è portato a utilizzare gli alimenti per produrre energia, come per esempio il mais e la barbabietola da zucchero che vengono utilizzati per produrre bioetanolo o, nel caso del mais, per essere anche sfruttato come combustibile nelle stufe a mais, mescolato con il pellet e non più per sfamare gli animali e gli esseri umani. La conseguenza è che i prezzi degli alimenti più facilmente convertibili in energia, come mais e zucchero, aumentano, così chi è povero e non ha i soldi per pagarsi gli alimenti lievitati di prezzo, può restare senza cibo e morire di fame o restare sotto nutrito.

Sono scenari poco simpatici determinati dall'aumento del prezzo dell'energia che invece di stimolare la ricerca in nuove forme di energia, finisce per fare la ricchezza di pochi e la povertà, ma soprattutto la fame, di molti.

Di energia, tuttavia, ce ne è in abbondanza, solo che non viene sfruttata. La nostra fonte principale di energia è il sole. Il sole, però ha lo svantaggio per l'investitore di essere gratuito e a disposizione di tutti.

Con il sole non si fanno affari come si possono fare con il petrolio e con l'energia nucleare perché è una energia abbondante, scomoda, a disposizione di tutti, per cui chi ha capitali da investire non li investe in ricerche e sviluppo se poi quegli investimenti non gli possono dare la certezza di recuperare l'investimento con un margine di profitto. Anche il potere politico non ha interesse a promuovere ricerche in fonti di energie rinnovabili, se poi il monopolio e il controllo dell'energia rischia di sfuggirgli di mano. Di conseguenza si tende a scartare e a sottovalutare il potenziale energetico offerto dal sole e delle tecnologie "fai da te".

Carlo Rubbia spiega l'energia nucleare al torio

Occorre investire in ricerca e sviluppo


Come già fatto in un precedente articolo, ti segnalo il libro di Domenico Coiante, fisico e ricercatore per diversi anni presso l'Enea: "Le nuove fonti di energia rinnovabile. Tecnologie, costi e prospettive", edizioni Franco Angeli e Amici della Terra.

Il libro tratta con rigore scientifico e matematico le principali fonti di energia rinnovabile anche dal punto di vista economico, analizzando i costi e i benefici delle varie tecnologie energetiche.

Copertina del libro di Domenico Coiante: Le nuove fonti di energia rinnovabile
Copertina del libro

Si tratta di un bel libro di quasi 550 pagine che offre molti spunti di riflessione per valutare la convenienza delle fonti di energia rinnovabili. I diversi capitoli trattano dell'energia eolica, quella solare: fotovoltaica e termoelettrica, per concludere con l'energia da biomasse legnose. L'ultimo capitolo prende in considerazione l'idrogeno come mezzo di accumulo dell'energia solare, in cui l'autore sostiene che l'idrogeno rappresenta la soluzione più adeguata e il miglior compromesso come mezzo di accumulo e di trasporto dell'energia, in prospettiva, per la sostituzione graduale dei combustibili fossili negli usi energetici.