INFORMAZIONI SULL'INVESTIMENTO DI UN IMPIANTO DI CUBETTATURA PER LA CREAZIONE DEL PELLETS DI LEGNO.
Con la presente, siamo ad esporvi dei chiarimenti relativi agli impianti di produzione pellets. Anticipo che, data la varietà del materiale da lavorare e la sua importanza nel studiarlo, consigliamo di verificare realmente l'effettiva convenienza nel realizzare questi impianti. Infatti, pur avendo considerato un determinato mercato, bisogna valutare dettagliatamente i reali guadagni e problemi produttivi e le prospettive di crescita.
Oggi, allo stato attuale della situazione del mercato ITALIANO, Il ns. consiglio è di capire le prospettive future per non trovarsi dopo alcuni anni ad avere delle forti difficoltà dovute ad una mancata analisi reale.
Ogni qualvolta si affronta la costruzione di un impianto di pellets, deve essere ben chiaro:
- tipo di prodotto: Es. Legno: abete, faggio, pioppo.....
- stato del prodotto: Trucciolo, polverizzato, grosse dimensioni.
- umidità del prodotto (DATO FONDAMENTALE) minore o maggiore di 10 %....
- reperibilità e costi di materia prima
infatti questi impianti, soprattutto nel caso del legno, non convengono se la materia prima deve essere acquistata.
Inoltre, un mercato è interessante se, oltre che la richiesta, c'è sempre sicurezza nel reperire la materia prima.
Tutti gli impianti per produrre il pellets, indipendentemnte dal materiale, sono costituiti principalmente da :
Zona raccolta
Zona ESSICAZIONE (Se occorre)
Zona Miscelazione
Zona Macinatura Grossolana / Polverizazzione
Zona Pressatura (termine tecnico: Cubettatura o Pellettatura)
Zona Raffredamento prodotto
Zona insacco
Quindi, bisogna essere consapevoli che, si deve installare un processo industriale in base a quelle che sono le caratteristiche e condizioni iniziali della materia da lavorare. L'impianto dovrà essere progettato e costruito, non in base alle risorse economiche / tecniche in possesso del Cliente, ma dopo una reale valutazione della materia prima. Quindi il costo può essere valutato solo dopo che siamo venuti alla conoscenza delle caratteristiche del prodotto.
Prendiamo in esame il caso in cui si vuole rivendere i pellets che si producono:
I pellets prodotti si riescono a rivendere ai grossisti da 0.13 euro/Kg a 0.15 euro/Kg; supponiamo di rivenderli a: 0.13 euro/Kg ovvero 13.94 euro/Q.le;
si deve tenere conto di un costo di produzione, dovuto all'assorbimento elettrico e della gestione impianto, di: 0.05 euro/Kg ovvero 5.50 euro/Q.le
quindi si guadagna: 13,94 - 5,50 = 8 Euro/Q.le
Moltiplicando il costo al Kg per la produzione giornaliera si riesce a stabilire il guadagno finale annuo (ovviamente in base al numero di giorni che si utilizzerà l'impianto durante l'anno e dei Kg di pellets che si riusciranno a vendere).
Per quanto riguarda i costi del personale, questi impianti, possono essere visionati da personale tecnico già esistente e istruito correttamente in fase di installazione dell'impianto.
Es.: Considerando un impianto (5 t al giorno, cioè ~ 5000 Kg), ipotizzando 300 giorni di attività durante l'anno, si otterrà una produzione di:
5000x300=1.500.000 Kg pellets all'anno(15.000 Q.li. /anno)
Considerando di venderlo a 13,94 Euro/Q.le, tutto il pellets prodotto, si avrà:
15.000x13.94 = ~ 210.000,00 Euro/anno; da cui si avrà un un guadagno effettivo di: 210.000,00 meno(-) (costo produz.x pellets prodotti =5,50x15.000) 82.500,00 = guadagno di 127.000,00 Euro/anno.
(Inoltre, ci sarà da considerare il costo d'impiego del personale tecnico: ~ 25.000,00 Euro/anno ed eventualmente il costo della materia prima se bisogna comprarla).
Si può considerare un ricavo medio di: 210.000 - (82.500 + 25.000 + 15.000 costi vari) = ~ 87.500,00 Euro/anno
Considerando che un impianto potrebbe essere valutato tra i 200.000,00-400.000,00 Euro (senza considerare l'impianto di essicazione), si avrà un ammortamento in: 300.000,00 / 87.500 = 3,43 ~ 3 - 4 anni (ribadisco il concetto che ciò avviene, se si ha una "giusta" rete commerciale per vendere tutto il pellets prodotto!).
Il "potrebbe" che ho sottolineato è molto importante; infatti il costo dell'impianto non è valutabile dalla sua produzione, ma soprattutto dallo stato della materia prima! Quindi il valore deve essere valutato in base a quanti processi deve subire la materia prima di raggiungere le condizioni ideali, cioè: segatura fine con un umidità compresa tra l'8-10%. In ogni caso, il costo dell'impianto iniziale deve essere relazionato alle reali potenzialità del mercato e dalla struttura commerciale del Cliente.
Spero con questi esempi di essere stato abbastanza chiaro, nel farvi capire che non è una questione di prezzo iniziale delle presse, ma di una effettiva valutazione del prodotto da lavorare dopo una approfondita conoscenza delle esigenze specifiche per ogni Cliente.
Questi calcoli sono da considerarsi a titolo esemplificativo, ma sono dati essenziali per aver degli ordini di grandezza per valutare l'investimento.
Normalmente l'investimento è rivolto a:
- "importanti" esigenze di riciclaggio scarti di lavorazione a livello provinciale, regionale o nazionale;
- "importanti" fabbisogni di combustibile ecologico a livello provinciale, regionale o nazionale;
- aziende venditrici/produttrici di segatura fine e secca (fine=esente di trucciolo, praticamente simile a farine).
In ogni caso si dovrà essere sopportati da una buona rete commerciale.
L'investimento è scoveniente e DIFFICILMENTE fattibile per:
- artigiani che hanno intenzione di utilizzare questi impianti poche ore al giorno per fabbisogni piccoli;
- piccole, medie realtà industriali che producono scarti di legno di GRANDEZZE notevoli.
- piccole, medie realtà industriali, che lavorano legno molto umido (umidità > 30/50%);
- piccole, medie realtà industriali o comunque aziende prive di rete commerciali nel settore specifico di vendita.
Si devono considerare investimenti piuttosto "importanti" e compatibili con le richieste del Cliente.
Riassumendo, possiamo stabilire che questi tipi d'impianti possono essere realizzati e soprattutto sono convenienti a grandi esigenze industriali e con reti commerciali molto importanti.
Per informazioni o chiarimenti :
BML Engineering
info@bmleng.it
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