Oggi Repubblica.it esce con un articolo ad effetto: "caccia al pellet radioattivo: "usate prodotti italiani", riprendendo notizie rilasciate dalla Ansa, regione Valle D'Aosta qui: http://www.regione.vda.it/NotizieAnsa/details_i.asp?id=67505 , ma anche qui: http://www.regione.vda.it/NotizieAnsa/details_i.asp?id=67506, articoli del 13 giugno 2009, dove si dice che: "La prefettura di Taranto ha lanciato stasera un appello a coloro che negli ultimi mesi hanno acquistato da un rivenditore locale un combustibile ecologico per stufa, risultato contaminato da una sostanza radioattiva, a contattare vigili del fuoco e 113.
Secondo il testo dell'articolo di Repubblica.it , ci sarebbe sul mercato del pellet proveniente dalla Lituania che contiene tracce di Cesio 137.
Il Cesio 137 è un elemento radioattivo pericoloso, è un prodotto della reazione nucleare che può essere presente in aria in conseguenza di incidenti provocati dalle centrali nucleari. Il Cesio può penetrare nelle piante attraverso le foglie in un ambiente contaminato e contaminare la pianta stessa. Attraverso la combustione di legna contaminata, il Cesio può liberarsi nell'aria e contaminare le persone attraverso fumi e ceneri.
Purtroppo gli articoli non dicono a quanto ammontano i valori di radioattività rilevati nei pellets radioattivi dalla questura e come sono state compiute le analisi.
I pellets, in questi ultimi anni che hanno visto la crescita del prezzo del petrolio, sono diventati un prodotto molto utilizzato nelle stufe e nelle caldaie a pellets. Il forte incremento di domanda del pellet ha oltretutto incrementato il suo prezzo, evidentemente alimentando speculazioni, dove produttori senza scrupoli, in assenza di una normativa e di una propria coscienza, ne hanno approfittato, immettendo sul mercato prodotti poco sicuri e pericolosi.
Update del 22/09/2009. Video del 16 luglio 2009: IL PELLET NATUR KRAFT NON E' RADIOATTIVO